I nove mesi di gestazione rappresentano per la maggior parte delle donne il periodo più bello, tranne quando si presenta la pubalgia in gravidanza. Portare in grembo il proprio bambino è e sarà sempre un’emozione unica. Il fatto che il corpo si adatti perfettamente e sinuosamente alla vita che si sta sviluppando al suo interno, è davvero spettacolare. Per quanto questo processo sia uno dei tanti capolavori della natura, questo non significa che per la donna non vi sia alcuna conseguenza negativa. Una di queste è, purtroppo, la pubalgia in gravidanza. Stiamo parlando di una patologia non così comune, ma che comunque può far soffrire diverse donne. 

Leggi l’articolo e scopri insieme a Idrokinetik di cosa si tratta, quali sono i sintomi e come curare la pubalgia in gravidanza.

Pubalgia in gravidanza: cos’è

La pubalgia è un’algia al pube, parte dell’osso del bacino posizionato nell’area inferiore all’osso iliaco. Si tratta di una patologia dolorosa muscolare, la quale colpisce la zona addomino-pubo-crurale. La pubalgia in gravidanza è tipica a partire dal sesto mese, in quanto il corpo della donna subisce importanti cambiamenti posturali e fisiologici. Inoltre è proprio da questo mese che si inizia a risentire del peso del bambino. 

La pubalgia, solitamente, è un disturbo tipico di atleti e sportivi, specie dei calciatori, che si sviluppa dopo molteplici micro traumi del pube. Parliamo, dunque, di intensi sforzi muscolari. Lo stesso accade alla donna, anche se non è così comune come nel caso del mondo sportivo. 

Le cause principali della pubalgia in gravidanza

Come anticipato nel paragrafo precedente, la pubalgia si sviluppa nelle donne in gravidanza proprio per i cambiamenti a cui il corpo è sottoposto. In nove mesi di gestazione, infatti, il fisico di una donna subisce notevoli mutamenti, mese dopo mese, giorno dopo giorno. In qualche modo non rimane mai “fermo” e non ha il tempo necessario per il dovuto riposo. Queste continue modifiche – se così possono essere definite – posturali e fisiologiche, comportano importanti sforzi muscolari a livello del pube. Oltre a ciò bisogna considerare il peso in aumento del bambino, che si converte in un sovraccarico dei muscoli del pube e dell’addome. Il cosiddetto “pancione” spinge soprattutto verso la zona inguinale, provocando micro lesioni ai muscoli.

Un’altra causa può essere connessa anche all’errata posizione del feto. In questo caso, però, sarà cura del ginecologo occuparsi della terapia più efficace per far sì che il feto si posizioni correttamente.

Tuttavia è bene considerare anche un altro fattore, inerente direttamente la donna e non la gravidanza. Se una donna soffre già di pubalgia o di alterazioni posturali, le probabilità che possa soffrire di pubalgia in gravidanza aumentano esponenzialmente. 

Pubalgia in gravidanza: quali sono i sintomi

I sintomi riconducibili alla pubalgia in gravidanza sono principalmente un dolore, più o meno forte, al basso ventre, dolore dell’osseo pubico e  il mal di schiena. Questa sintomatologia può accentuarsi in fase di travaglio, diventando particolarmente dolorosa. In questo caso parliamo di pubalgia in gravidanza acuta e avviene a causa del feto che si prepara per la nascita, della dilatazione e del rilassamento della sinfisi pubica. 

La pubalgia è pericolosa per la mamma e/o per il bambino?

Per fortuna, nonostante il fastidio e il dolore che la pubalgia provoca, non reca alcun tipo di danno né alla mamma né al nascituro. Si tratta di una patologia temporanea che, di solito, passa spontaneamente in seguito al parto. Per altre donne può volerci un maggiore quantitativo di tempo, così che le ossa riprendano la loro posizione e i muscoli si rilassino. In ogni caso non è pericolosa, ma può essere destabilizzante soprattutto al termine della gravidanza. 

Suggerimenti per evitare o attenuare la pubalgia

Durante la dolce attesa è possibile mettere in pratica alcuni utili consigli per evitare o alleviare la pubalgia. Questi ultimi sono:

  • Evitare di sostenere pesi per troppo tempo;
  • Non rimanere sempre in piedi;
  • Prediligere il riposo;
  • Dormire con un cuscino tra le gambe e dietro la schiena;
  • Vestirsi e mettersi le scarpe da sedute;
  • Ovviare a sforzi fisici, come salire e scendere le scale in caso ci fosse l’ascensore;
  • Partecipare a corsi, lezioni e sedute di ginnastica o fisioterapia per preparare il corpo al parto e imparare a sostenere il peso del pancione.

La fisioterapia per la pubalgia in gravidanza

La gravidanza deve essere contraddistinta dal riposo, è vero, ma talvolta è bene eseguire qualche sessione di esercizio fisico apposito per rafforzare la muscolatura. Questo serve proprio in vista di tutti i cambiamenti fisici del corpo e del parto. In particolar modo si suggerisce di rivolgersi ad un fisioterapista. Quest’ultimo praticherà tecniche di terapia manuale per:

  • Riequilibrare l’assetto del bacino;
  • Allungare i muscoli;
  • Mobilizzare le articolazioni.

La giusta combinazione di esercizi mirati e terapie strumentali potrebbe davvero aiutare la donna ad affrontare la gestazione e il parto. Questo significa diminuire i dolori, ovviare a patologie come la pubalgia e portare a termine un parto, per quanto possibile, sereno.

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