La rottura del legamento crociato anteriore (L.C.A.) del ginocchio è una delle lesioni più frequenti negli sportivi, sia che essi siano professionisti o amatoriali. È un infortunio abbastanza “famoso” se pensiamo alla quantità di calciatori, cestisti o sciatori di cui abbiamo sentito parlare nei notiziari sportivi.

Tuttavia questa lesione può colpire anche soggetti che non stanno praticando un’attività sportiva. Infatti in determinati casi, come una caduta accidentale o un evento traumatico, sono sottoposti a una distorsione del ginocchio particolare che può provocarne la rottura.

Per capire a fondo di cosa sto parlando, continua a leggere l’articolo.

Il Legamento Crociato anteriore del ginocchio: la ricostruzione

Il legamento crociato anteriore è un legamento di soli 3 cm di lunghezza in media che si trova all’interno del nostro ginocchio. La sua lacerazione può provocare una fastidiosa sensazione di instabilità soggettiva, un senso di cedevolezza anche per movimenti banali della vita di tutti i giorni. Per questo motivo non solo in giovani e sportivi, ma anche in soggetti più sedentari o con età più “avanzata”, si ricorre alla chirurgia per la ricostruzione di tale legamento.

Purtroppo, nonostante una serie di tentativi e svariati studi scientifici, si è visto che tale legamento non può essere solamente riparato o “ricucito”. Si rende necessaria una ricostruzione, ovvero utilizzare un altro tipo di tessuto che viene in parte modificato, preparato e impiantato. In questo modo si può ricreare un nuovo crociato anteriore.

Ricostruzione legamento crociato anteriore: le tecniche

Il neo-legamento si inserisce in tunnel ossei nella tibia e nel femore, opportunamente creati e posizionati, e si fissa con viti, piccoli chiodi o sistemi “a sospensione”, chiamati bottoni.

Le tecniche attuali prevedono che questa procedura possa essere eseguita in artroscopia, ovvero con una tecnica poco invasiva che non lascia grandi cicatrici chirurgiche. I tessuti che si utilizzano per ricostruire il nostro L.C.A. sono principalmente i seguenti:

  • Tendine autologo, ovvero prelevato dal proprio corpo:  tendine gracile e semitendinoso, parte del tendine rotuleo o parte del tendine quadricipitale;
  • Tendine allograft, prelevato da cadavere e conservato in una specifica banca dei tessuti;
  • Legamento sintetico, dei quali il più comune è il LARS (Ligament Augmentation & Reconstruction System).

Ognuna di queste tipologie di trapianto ha i suoi pro e i suoi contro. Nel caso del prelievo autologo c’è da considerare la “morbidità del sito donatore”, ovvero il danno e il dolore post-operatorio che consegue al sacrificio di un tendine o parte di esso.

Nel utilizzo di un tessuto da banca questo problema non si presenta.  Ma esattamente come nel prelievo autologo, c’è un tempo di recupero abbastanza lungo dovuto al fatto che un tendine deve integrarsi bene all’osso. Solo così, infatti, può trasformarsi in legamento in un processo chiamato “legamentizzazione”.

Tempi di recupero post operazione chirurgica

Il tempo di ritorno allo sport, ovvero quando il paziente sarà in grado di praticare di nuovo una partita/competizione, con queste due tecniche, non è inferiore ai 6-8 mesi. Addirittura, secondo alcuni studi scientifici più recenti, è sconsigliato prima dei 12 mesi.

Il vantaggio principale dell’utilizzo del legamento sintetico è connesso ai tempi di recupero che sono notevolmente ridotti. Il ritorno allo sport si aggira intorno ai 4 mesi, non dovendosi integrare particolarmente all’osso ne legamentizzarsi. Inoltre anche in questo caso non vengono intaccate altre strutture per il prelievo.

Il ricovero prevede una notte di degenza e la dimissione il giorno successivo all’intervento. Il paziente può camminare con le stampelle appoggiando liberamente entrambi i piedi. Deve mantenere un tutore a protezione per 3 settimane che gli permette di muovere comunque il ginocchio.

Nella maggior parte del pazienti il dolore post-operatorio in generale e il gonfiore sono ridotti rispetto alle altre tecniche. La riabilitazione in un centro specializzato inizia solitamente a 7-10 giorni ma il paziente può iniziare da subito a muovere l’articolazione e ad eseguire semplici esercizi.

Ricostruzione legamento cruciato anteriore per tutti: vieni da Idrokinetik

La ricostruzione con legamento sintetico trova quindi la sua indicazione principale in pazienti che hanno necessità di un recupero più veloce, come sportivi professionisti nella parte finale della carriera ma anche in pazienti lavoratori manuali che hanno bisogno di rientrare al lavoro in tempi brevi.

Nei pazienti più giovani si preferisce comunque utilizzare il tessuto autologo, sia per la capacità e il potenziale di guarigione maggiore che per la qualità del tessuto prelevato rispetto ai meno giovani, anche se molteplici studi scientifici dimostrano percentuali di successo a lungo termine sovrapponibili con entrambe le tecniche.

Per qualsiasi informazione, richiedi una consulenza da Idrokinetik: insieme noi saprai a trovare la soluzione migliore per te.

Dott. Andrea Fiocchi

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