Sebbene molto spesso si tenda ad essere più apprensivi in relazione ad un’operazione piuttosto che al periodo di recupero post-operatorio, è importante ricordare che è proprio durante la riabilitazione che effettivamente si vanno a riacquisire le capacità dell’arto interessato.

Riabilitazione post operatoria: a chi rivolgersi

Il periodo di riabilitazione è una fase molto delicata per il corretto recupero delle funzioni della parte del corpo che ha subito un’operazione, e solitamente viene affidato ad un fisioterapista, che saprà indicare al proprio paziente un percorso a più step, pensato ad hoc sia per la zona coinvolta, che per il paziente stesso.

La riabilitazione è indicata soprattutto per chi ha subito operazioni al ginocchio, all’anca, alla spalla, alla colonna vertebrale, alla caviglia ed al tendine di Achille. Principalmente prevede esercizi muscolari attivi e passivi, e mobilitazioni dell’arto.

Come accennato precedentemente, la riabilitazione post-operatoria chiaramente dipende dalle condizioni fisiche del paziente (età, se è sportivo, ecc), e ovviamente dalla zona del corpo coinvolta.

La riabilitazione fa in modo che venga riacquisita la mobilità e la funzione dell’arto operato, ma questo deve avvenire a step. Essa comincia solitamente uno o due giorni dopo l’operazione, in modo da non dare il tempo al corpo di irrigidirsi, e cominciare quasi da subito a effettuare piccoli movimenti ben studiati che permettano un miglioramento già nell’immediato. Aspettare troppo per la riabilitazione, o effettuarla in maniera autonoma, può creare danni non trascurabili per la zona infortunata. Proprio per questo il percorso riabilitativo viene studiato ad hoc dagli specialisti, e deve essere svolto sotto il loro stretto controllo; ovviamente il percorso può poi essere via via modificato in base a come il corpo del paziente reagisce ad ogni piccola fase di guarigione.

Diversi tipi di riabilitazione post operatoria

  • In seguito a traumi che prevedono l’utilizzo di un tutore, o di un gesso, oppure in caso di tendiniti o lussazioni, molto spesso viene indicata come riabilitazione la cosiddetta Fisiokinesiterapia, che può essere passiva (se è lo specialista ad esercitare movimenti particolari sul paziente) oppure attiva (se è il paziente stesso ad effettuare movimenti riabilitativi), ed è sempre finalizzata al recupero dei movimenti normali della zona interessata.
  • Molto diffusa è anche la massoterapia, che consiste in massaggi praticati su varie zone del corpo, sempre per la riabilitazione della parte infortunata. Tramite pressioni, vibrazioni, ecc, vengono correttamente stimolati i muscoli, la pelle, e la loro elasticità, proprio per migliorare i movimenti, accompagnando verso una guarigione totale.
  • In importanti centri riabilitativi, si può avere la possibilità di effettuare sedute di idrokinesiterapia che, come suggerisce il nome, prevede un passaggio di riabilitazione in acqua, accompagnata molto spesso anche da terapie al di fuori di essa. L’acqua è di grande aiuto soprattutto perché il corpo, immerso in una vasca d’acqua, grazie alla mancanza di gravità, viene alleggerito fino al 90%.
  • Un’altra tecnica di riabilitazione spesso indicata dagli specialisti è l’ultrasuonoterapia, utile sia in situazioni di artrosi, sia per lenire i dolori nella fase post operatoria. Ha infatti un effetto analgesico ed anche decontratturante per i muscoli.

L’importante è comunque affidarsi sempre ad un medico specialista per individuare la corretta riabilitazione, studiata ad hoc per ogni paziente: molto spesso, verranno infatti indicati diversi passaggi di terapie, in diverse fasi della guarigione, per una riabilitazione efficace e non temporanea.

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