Un problema che può sopraggiungere soprattutto nei pazienti di età avanzata, è la rottura della cuffia dei rotatori, cioè quei quattro muscoli posizionati nella zona della spalla, che mantengono salda l’articolazione tra la scapola e omero. Della cuffia dei rotatori fanno parte anche i tendini che permettono il movimento di questa zona, e con rottura o lesione di questa parte, si può intendere la lesione completa o parziale dei tendini.

Cuffia dei rotatori: a cosa si deve la lesione

Come già accennato, la rottura della cuffia dei rotatori è comune in pazienti anziani, ed in questo caso molto spesso si tratta di una degenerazione, come una sorta di usura della zona, causata dal movimento ripetuto. Altrimenti, un’altra causa scatenante può essere un incidente, una caduta, o un movimento brusco errato.

Individuare questa lesione e/o frattura è piuttosto semplice: il paziente avvertirà un dolore intenso all’altezza della spalla se il danno è causato da un evento traumatico; se invece si tratta di una degenerazione dei tendini, il dolore è variabile nel tempo, più accentuato di notte, e può diventare molto fastidioso anche durante le giornate più umide.

Cuffia dei rotatori: come agire

A seconda della problematica e della gravità della lesione alla cuffia dei rotatori, il medico indicherà uno specifico trattamento o intervento. Se il problema si presenta in un paziente molto giovane, nella maggior parte dei casi il medico consiglierà di effettuare un intervento, per evitare che con il tempo si ripresenti il dolore intenso e il paziente rischi di avere artrite, lussazioni o lesioni via via più significative.

L’intervento va sempre accompagnato da una seconda fase di riabilitazione, che possa effettivamente rieducare il paziente a poter effettuare movimenti della spalla senza dolori e senza rischi di peggioramento. Anche quando l’intervento non è consigliato, ad una prima fase di farmaci antidolorifici, segue sempre la riabilitazione, fondamentale per riprendere l’utilizzo corretto della zona, che è di cruciale importanza per moltissimi movimenti che tutti noi effettuiamo nel quotidiano.

Se la lesione è importante, sono previsti dei giorni di immobilizzazione della zona, con un tutore apposito: solo in seguito si provvederà a effettuare sedute di fisioterapia, e comunque la riabilitazione della cuffia dei rotatori è in genere piuttosto lunga, con un periodo che va dai 6 ai 12 mesi. Trattandosi di una zona molto utilizzata, è necessario procedere a step nella riabilitazione, senza rischiare di accelerare i tempi a discapito di una seria e precisa guarigione.

È molto importante non ignorare i dolori della zona della spalla, poiché una guarigione in totale autonomia è assai improbabile; al contrario, non intervenendo tempestivamente sul problema, si potrebbe rischiare di aggravare la situazione, e di conseguenza ad allungare gli effettivi tempi di riabilitazione.

Il primo step nella riabilitazione prevede di solito un miglioramento dell’elasticità dei muscoli coinvolti, per poi proseguire con esercizi mirati, sia in maniera passiva che attiva – sempre tenendo conto della tipologia di lesione e del paziente. Gli esercizi da eseguire saranno molteplici, dai più leggeri a corpo libero, a quelli accompagnati da attrezzi: l’importante è sempre però rivolgersi ad uno specialista, e mai improvvisare esercizi che pensiamo potrebbero fare al caso nostro, poiché dal guarire al peggiorare la situazione è un attimo.

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