Le ossa metatarsali sono quelle che collegano la punta delle dita del piede alla caviglia, ossia quelle ossa che si collocano tra le ossa tarsali e le falangi delle dita. La frattura di un metatarso è facilmente riconoscibile quando causa forti dolori e molto spesso porta ad un rigonfiamento della zona del piede interessata; appoggiando il piede, o anche solo effettuando qualche particolare movimento, il dolore può diventare quasi insopportabile.

Una conferma della frattura del metatarso avviene tramite radiografia, ma a volte può essere richiesta una risonanza magnetica per immagini – RMI.

Sebbene la frattura del metatarso possa sembrare poco diffusa, in realtà si tratta di una delle fratture più comuni: i soggetti che ne sono più colpiti sono gli atleti, gli anziani (soprattutto con osteoporosi), ed i bambini. Esiste anche la frattura del metatarso cosiddetta ‘’da stress’’, che colpisce soprattutto gli atleti e che è più difficile da individuare perché, pur essendo dolorosa, non causa alcun livido nè rigonfiamenti importanti.

Frattura del metatarso: tempi di recupero e riabilitazione

I tempi di recupero dopo una frattura del metatarso dipendono ovviamente da molti fattori, tra cui, principalmente, l’età del paziente; anche il tipo di lesione può aiutare a fare una stima dei tempi di recupero: se parliamo di frattura ‘’classica’’, la guarigione avviene in circa 6/8 settimane; invece, per quanto riguarda una frattura ‘’da stress’’, i tempi di recupero si allungano fino alle 12 settimane in media.

Ma come guarire dopo una frattura del metatarso? L’importante è rivolgersi prontamente ad uno specialista, al minimo sospetto, per intervenire in maniera rapida ed evitare complicazioni. E’ infatti opportuno evitare di caricare il peso sul piede – oltre ad essere doloroso – per non peggiorare la situazione. Allo stesso modo, è sconsigliato tenere il piede fermo troppo a lungo, poiché la riabilitazione immediata porta ad una guarigione più svelta ed evita che nel tempo si verifichino spiacevoli ricadute.

Il metatarso è una zona fondamentale per la mobilità della persona, e proprio per questo va prontamente curata: il fisioterapista ha come obiettivo quello di restituire mobilità all’arto interessato, utilizzando trattamenti mirati per il paziente specifico.

In alcuni casi lo specialista ricorre al linfodrenaggio, affiancato sempre dalla terapia manuale; a seconda della gravità della frattura, e della risposta del paziente ai vari trattamenti, si potrà ricorrere all’utilizzo di laser o tecarterapia (cioè un trattamento elettromedicale).

Riabilitazione frattura metatarso: sì all’idrokinesi

La frattura del metatarso è una di quei casi in cui l’idrokinesi può rappresentare l’aiuto più valido ed efficace, già qualche giorno dopo il trauma. L’idrokinesi sfrutta le proprietà dell’acqua, che permettono di muovere le parti del corpo colpite da traumi in maniera più dolce – in acqua, infatti, i movimenti vengono avvertiti in maniera molto meno pesante, e lo stesso corpo sembra essere più leggero. Gli stessi movimenti di fisioterapia fatti dentro e fuori dall’acqua, hanno effetti molto diversi sul paziente, anche perché l’acqua aiuta a rendere meno doloroso il movimento dell’arto o della zona fratturata. L’idrokinesiterapia può essere utilizzata per questo sia come preparatoria all’operazione, sia come riabilitazione post-operatoria: in entrambi i casi i benefici dati dall’acqua sono un aiuto notevole per una guarigione più immediata del metatarso fratturato.

Il nostro centro di riabilitazione Idrokinetik dispone di trattamenti riabilitativi per aiutarti a curare questo dolore. Se desideri maggiori informazioni sui trattamenti da noi elencati in questo articolo, compila il form che trovi di seguito e saremo felici di rispondere a tutte le tue domande.

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