In questo articolo approfondiamo una patologia chiamata pubalgia: vediamone i sintomi e la cura più appropriata. Un dolore a livello dell’inguine, e subito ci si chiede se si possa trattare di pubalgia.

Effettivamente in molti casi si tratta proprio di questo problema, e per riconoscerlo è necessario comprenderne l’origine, così da poter individuare il trattamento più adatto.

Pubalgia, di che cosa si tratta e quali sono le cause?

Come prima cosa, è necessario individuare sia che cosa sia la pubalgia, sia le cause di questo problema.

La pubalgia, che viene anche definita come sindrome retto-adduttoria, colpisce coloro che praticano uno sport, o altro tipo di attività che va a sollecitare in modo particolare le gambe.

Infatti, nonostante siano state individuate tante cause diverse per la pubalgia, si può indicare come questa sia intesa come una patologia da sovraccarico.

Come si può comprendere dal suo nome tecnico, la pubalgia comprende il sovraccarico relativo sia all’osso pubico sia al muscolo adduttore, oltre al retto dell’addome.

I traumi continui e ripetuti, determinati dal gesto atletico di avvicinare le gambe e muoverle in determinate direzioni, comporterà l’infiammazione e il dolore.

Proprio il dolore consente di classificare le pubalgie a seconda del loro grado di gravità:

  • Grado 0: dolore leggero, che si evidenzia alla palpazione ma non riduce la deambulazione
  • Grado 1: il dolore viene avvertito soprattutto durante la pratica dell’attività sportiva
  • Grado 2: il dolore si manifesta anche dopo la pratica sportiva, e anche durante la normale deambulazione
  • Grado 3: il dolore è sempre presente, e la persona può avere grosse difficoltà a camminare

Se ci si interroga in merito alla pubalgia sintomi e cura si può comprendere, quindi, come spesso la causa sia davvero da ritrovarsi nella pratica di un’attività sportiva, come il calcio, ad esempio, che in tanti casi viene praticato su terreni duri o con calzature non adatte.

Inoltre, esiste un particolare tipo di pubalgia che colpisce le donne in gravidanza, soprattutto negli ultimi mesi di gestazione.

Pubalgia e diagnosi

Oltre ad interrogarsi su sintomi e cura della pubalgia, è necessario capire come diagnosticare la pubalgia.

Per poter diagnosticare questo problema si inizierà da una visita con palpazione della zona. Se l’area si presenta già dolorante al tatto sarà necessario approfondire, anche per escludere patologie che possono essere confuse con questa, come i problemi al testicolo e le ernie inguinali.

Ecco perché spesso alla visita segue un esame più specifico, come l’ecografia o la risonanza magnetica, che consentiranno di essere sicuri della diagnosi.

Pubalgia, sintomi e cura più adatta

Per la pubalgia i sintomi e la cura sono direttamente correlati, e il primo elemento che dovrà essere messo in pratica riguarda l’astensione dall’attività sportiva, che potrà essere più o meno protratta nel tempo a seconda della gravità del problema.

Tranne per i casi di pubalgia di grado 0, che si possono risolvere con una settimana di riposo e lo stretching, con l’avanzare dell’infiammazione si renderanno necessarie cure più specifiche.

Così, si potranno prescrivere le onde d’urto, capaci di ridurre l’infiammazione, l’uso di medicinali antinfiammatori e anche la riabilitazione, soprattutto allo scopo di scongiurare le recidive future.

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