In seguito a traumi, ictus, condizioni patologiche di diversa natura, ma anche senza un’apparente causa scatenante, si può essere colpiti da varie forme di paresi, anche di paresi facciale. A seconda della gravità, si possono però avere dei miglioramenti, e non bisogna per forza arrendersi alla diagnosi.

Paresi facciale: cos’è

Prima di tutto capiamo cosa si intende quando si parla di paresi facciale. Questo termine si utilizza quando ci si trova davanti ad una lesione del neurone periferico, che comporta appunto la paresi (o immobilizzazione) del nervo facciale.

La paresi facciale non è solamente un disagio estetico, ma anche psicologico, poiché comporta l’incapacità da parte di chi ne è colpito di riuscire a muovere una parte del proprio corpo. Sentire di non riuscire a comandare anche solo una piccola parte del volto, comporta un senso di frustrazione non indifferente; quindi cercare di curare la paresi facciale non si limita al campo estetico, ma anche a quello psicologico, altrettanto fondamentale per gli individui.

Paresi facciale: quando si può curare

Non appena ci si accorge di presentare una paresi facciale, è opportuno agire il più velocemente possibile e recarsi immediatamente in pronto soccorso, poiché la tempestività è fondamentale in questo caso.

E’ importante cercare di mantenere la calma e non farsi prendere dal panico: in queste situazioni è d’aiuto essere consapevoli che il nervo facciale è uno dei pochi che ha capacità di recupero, anche se nel breve periodo magari non dà segnali di miglioramento. Anche se solitamente si ritiene che se non vi sono miglioramenti nei primi 25 giorni la ripresa potrà non esserci, in realtà il nervo facciale può richiedere anche diversi anni per essere riabilitato in maniera efficiente.

A seconda della tipologia di paresi facciale, lo specialista a cui ci si rivolge potrà prendere due strade diverse: se la paresi è di tipo infiammatorio, egli la combatterà con farmaci a base di cortisone; se invece la paresi ha cause batteriche, allora va combattuta l’infezione, con antivirali specifici.

Dopo la diagnosi iniziale, il medico specialista consiglierà con molte probabilità di seguire delle riabilitazioni specifiche. Nel primo periodo le sedute di riabilitazione saranno molto frequenti, solitamente quotidiane, ed al paziente sarà richiesto di eseguire specifici esercizi il più spesso possibile durante l’arco della giornata. Una zona molto delicata, che va stimolata maggiormente per una ripresa il più rapida possibile e, soprattutto, per una guarigione efficace, è la zona che coinvolge l’occhio: per proteggerlo, inoltre, in molti casi il medico specialista ritiene opportuno far indossare delle lenti da sole, per preservarle da raggi UV, ma anche da polvere, vento e luce.

Paresi facciale: l’aiuto del laser

Oltre ad eseguire esercizi riabilitativi specifici, nel frattempo il medico può ricorrere all’utilizzo di laser specifici per scaldare la zona e favorire lo scambio dell’impulso nervoso, o per accelerare la guarigione dell’infiammazione, e di conseguenza rendere più veloce la guarigione del nervo facciale. Anche la radiofrequenza e altri laser utilizzati in medicina estetica possono essere utili per contrastare gli effetti della paresi facciale, soprattutto perché aiutano a ridare tono alle zone cutanee rimaste rilassate in maniera grave a seguito della paresi.

Il nostro centro di riabilitazione Idrokinetik dispone di trattamenti riabilitativi per aiutarti a curare questo dolore. Se desideri maggiori informazioni sui trattamenti idrochinesioterapici da noi elencati in questo articolo, compila il form che trovi di seguito e saremo felici di rispondere a tutte le tue domande.

    Nome

    Email

    Telefono (Facoltativo)

    Centro

    Il tuo messaggio