La spalla è sempre stata una delle articolazioni più soggette a disturbi di tipo doloroso.

Ancora alcuni anni fa l’unico termine usato per caratterizzare un dolore alla spalla era “periartrite di spalla”, che, per i non addetti ai lavori, stava ad indicare una generica infiammazione dei tessuti circostanti la zona che collega il busto al braccio.

In ambiente medico sportivo o lavorativo, il carico di lavoro crescente richiesto alle spalle ha messo a nudo i limiti delle poche e spesso inefficaci cure fino ad allora proposte ai pazienti con disturbi a carico di questa articolazione.

Mentre sul ginocchio infatti già si eseguivano interventi artroscopici per lesioni di menisco con possibilità di ritorno all’attività sportiva dopo poche settimane, nella spalla si era ancora fermi a spesso dannose infiltrazioni cortisoniche e a cure fisioterapeutiche approssimative (periartrite = infiltrazione).

Dagli anni ‘90 in poi l’affinamento delle conoscenze di anatomia-patologica e sulla cinematica, l’evoluzione delle indagini radiologiche e soprattutto l’introduzione della chirurgia artroscopica di spalla, hanno condotto a notevoli progressi in campo sportivo e non.

Ad oggi, il recupero dagli infortuni o dai problemi a carico di questa articolazione, risulta più semplice che in passato. Sono state identificate infatti numerose varietà di patologie, alcune addirittura correlate con tipi specifici di lavoro e sport, e il trend sembra non arrestarsi.

È logico infatti aspettarsi per la spalla un numero maggiore di problematiche rispetto alle altre articolazioni, vista la complessità dei movimenti resi possibili: grazie ad essa l’individuo riesce a posizionare il braccio, l’avambraccio e la mano in qualunque punto dello spazio e riesce ad imprimere accelerazioni alla mano nel gesto di trasmettere energia ad una palla o ad un oggetto.

Quindi, una articolazione che deve assicurare lo svolgimento di lavori allo stesso tempo precisi ma anche “pesanti”, da carico e prolungati.

Non c’è da stupirsi allora se sfogliando un libro di anatomia si scopre che la spalla in realtà, più che una articolazione, sia considerabile come un complesso di addirittura 5 articolazioni che agiscono in perfetta sincronia, di cui quella più conosciuta e spesso identificata come “spalla” è l’articolazione gleno-omerale, che si realizza più tra la porzione di scapola chiamata glena e la porzione più “alta” dell’omero, la testa dell’omero.

Già da sola questa articolazione è in assoluto la più complessa del nostro organismo, visto che oltre a rendere possibili tutti i 6 movimenti eseguibili da una articolazione (flessione, estensione, adduzione, abduzione, intrarotazione ed extrarotazione), riesce ad assicurare per ognuno di essi un notevole grado di libertà.

Anche in Italia lo studio di questa articolazione viene portato avanti da anni, anche se non in maniera omogenea su tutto il territorio.

Centri importanti se ne occupano in maniera esclusiva ed all’interno di Orthosport Group, che ha sede operativa presso l’Ospedale privato Villa Igea di Forlì, una sezione specifica, che fa capo al Dr. Fabrizio Campi noto chirurgo ortopedico di questa articolazione in ambito nazionale ed internazionale, si occupa dello studio e del trattamento delle patologie che affliggono questo distretto articolare.

Il frutto di questo continuo lavoro di ricerca si è tradotto negli ultimi dieci anni, in risultati sempre più incoraggianti nel trattamento, chirurgico e non, delle patologie della spalla.

Il trattamento dell’atleta poi, ha rappresentato e tuttora rappresenta una delle sfide al tempo stesso più difficili e affascinanti da affrontare.

Oltre alla chirurgia, la terapia riabilitativa ha senza dubbio fatto passi da gigante in questi ultimi anni nel ristabilire il giusto equilibrio in una spalla dolorosa, anche se purtroppo certi tipi di lesione devono essere necessariamente trattati chirurgicamente utilizzando tecniche artroscopiche o di chirurgia aperta a seconda del tipo di lesione e del tipo di lavoro e/o sport, per poter garantire alla persona la possibilità di tornare alle proprie attività e, nel caso dell’atleta, al proprio livello agonistico.

Qualsiasi passo chirurgico deve comunque tener conto non solo della correzione della patologia ma anche del ripristino del movimento “normale”. Questa parte, che è la più importante, dipende dalla capacità dell’ortopedico di dare la giusta indicazione chirurgica che, unitamente alla corretta esecuzione dell’atto chirurgico, può solo essere acquisita con il tempo, soprattutto per chi decide di dedicarsi ad una chirurgia complessa come quella della spalla.

La ricerca, pertanto, permette di tenersi costantemente aggiornati sui progressi di questa chirurgia che è in continua evoluzione specialmente nella branca artroscopica, oggi in grado di permettere il trattamento di patologie sempre più complesse e tempi di recupero sempre più brevi.

Compila il form che trovi di seguito e saremo felici di rispondere a tutte le tue domande e per fissare un appuntamento con il dott. Campi.

    Nome

    Email

    Telefono (Facoltativo)

    Centro

    Il tuo messaggio